Terapie complementari: un approccio diverso alla cura
Mai come oggi le conoscenze della medicina convenzionale sono state così vaste e i farmaci a disposizione così numerosi e potenti. Tuttavia le patologie che affiggono i pazienti sembrano aumentare ad un ritmo superiore rispetto al progresso medico-scientifico, sia in termini di diagnosi che di terapie.
Questo, a nostro modo di vedere, è la conseguenza di approccio frammentario della medicina ufficiale che troppo spesso dimentica come l’INDIVIDUO sia un UNICUM inscindibile, perdendo di vista la capacità di autoregolazione dei nostri sistemi.
Come funziona la medicina sistemica di regolazione?
Questa disciplina tenta un approccio diverso e si avvale di tutte le conoscenze della medicina ufficiale insieme alle più valide branche della medicina non convenzionale. Ove possibile, infatti, è importante usare terapie diverse da quelle tradizionali di soppressione, che portano con sé molti effetti collaterali.
La medicina classica si basa, infatti, sull’uso di farmaci molto potenti in grado di bloccare i processi patologici (antibiotici, antidolorifici, antiinfiammatori, ecc.) ed inibire il meccanismo che ha generato la patologia ma, nella maggior parte dei casi, con ripercussioni negative in tutto il corpo.
Insieme, però, queste due discipline possono portare a dei risultati vantaggiosi per i pazienti che singolarmente nessuna delle due potrebbe raggiungere. Non vi è quindi conflitto fra medicina convenzionale e medicina sistemica di regolazione, ma un tentativo di trarre il meglio da ognuna.