Questo trattamento alternativo per l’asma può aiutare i pazienti durante un attacco insegnandogli a controllare la loro risposta fisica

In Italia l’incidenza dell’asma è pari al 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di persone

Sebbene la terapia farmacologica rimanga la principale modalità di trattamento nei pazienti asmatici, sono numerosi i pazienti interessati alla possibilità di un trattamento dell’asma con terapie complementari come, ad esempio, tecniche di fisioterapia respiratoria, omeopatia, agopuntura e Biofeedback.

Il Biofeedback, in particolare, viene utilizzato di norma nella riabilitazione neuromuscolare e per alleviare dolori (cefalea muscolo-tensiva, emicrania, dolori cronici, contratture muscolari, ecc.), curare l’insonnia e altre condizioni legate allo stress. Inoltre, è un valido trattamento per ridurre ansia, tic, balbuzie, attacchi di panico, problemi di bruxismo e spasmi muscolari.

Il Biofeedback, infine, è un metodo molto valido per insegnare alle persone affette da asma a rilassarsi e controllare la propria risposta fisica in presenza di un attacco.

Cos’è l’asma bronchiale?

Si tratta di una malattia cronica che colpisce le vie aeree: le pareti interne delle vie aeree di un paziente asmatico diventano dolenti, gonfie e, dunque, molto sensibili al contatto con molecole allergeniche o irritanti. La reazione causa un restringimento del canale, con conseguente diminuzione dell’aria disponibile che può arrivare ai polmoni.
I sintomi più caratteristici dell’asma comprendono:

  • Respiro sibilante
  • Tosse
  • Senso di oppressione toracica
  • Fiato corto

Non sono ancora stati del tutto chiariti i meccanismi che sottendono alla comparsa della malattia, sembra tuttavia che siano di notevole importanza alcuni fattori genetici ma soprattutto ambientali.

Cos’è il Biofeedback

Il termine Biofeedback indica un insieme di tecniche in grado di fornire al paziente informazioni sui processi fisiologici del proprio organismo (tensione muscolare, temperatura cutanea, attività delle onde cerebrali, pressione sanguigna e frequenza cardiaca,) grazie all’applicazione di sensori e transduttori, e la loro traduzione in impulsi sonori e visivi. La consapevolezza dei propri stati interni è finalizzata allo sviluppo di un maggior autocontrollo. La differente frequenza, ampiezza e intensità dell’attività elettrica associata ad un processo fisiologico viene registrata da alcuni elettrodi che consentono di trasferire tali segnali ad un apparecchiatura dotata di un amplificatore in grado di renderli percettibili e di un filtro che li seleziona in base alla frequenza desiderata.

Asma & trattamento con Biofeedback

L’assunto di base del Biofeedback è che le persone possano migliorare la propria salute imparando ad autoregolare le proprie funzioni corporee, soprattutto quelle dipendenti dal sistema nervoso autonomo, ossia quelle funzioni biologiche che di norma non si trovano sotto il controllo volontario.
In quest’ottica, il trattamento può addestrare i pazienti asmatici a respirare correttamente e, soprattutto, a riconoscere e correggere le interazioni anomale tra la variabilità della frequenza cardiaca e la respirazione. E’ stato dimostrato, infatti, che la correzione di questo rapporto anormale riduce i sintomi di asma.

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