La distorsione del rachide cervicale, detta anche “colpo di frusta”,  è un evento traumatico che spesso determina problemi alla colonna vertebrale, ai dischi, ai muscoli, ai legamenti, ai nervi e ad altri tessuti del collo.

 La regione interessata dal dolore è il tratto cervicale che va dalla vertebra C1 (vertebra atlante) alla vertebra C7 (vertebra prominente).

Il colpo di frusta è classificabile come sindrome cervicale post-traumatica che, seppur sia considerato una condizione relativamente lieve, può causare dolore e disagio a lungo termine.

Il meccanismo lesivo è tipico degli incidenti automobilistici, soprattutto di quelli in cui il veicolo subisce un tamponamento violento. In pratica, nello scontro si subisce un colpo tale da far sobbalzare rapidamente la testa indietro e poi in avanti. La forza improvvisa causa un’estrema flesso-estensione del collo, allungando e, nei casi più gravi, lacerandone i muscoli e i tendini .

La maggior parte delle lesioni da colpo di frusta deriva da:

  • Incidenti d’auto o in bicicletta
  • Sport di contatto (calcio, karate, boxe)
  • Cadute con spostamento del capo
  • Colpi alla testa con oggetti pesanti
  • Passeggiate a cavallo
  • Abusi fisici (come essere scossi o presi a pugni)

 Sintomi del colpo di frusta

Quando si esaminano le possibili conseguenze del colpo di frusta bisogna sempre considerare l’estrema complessità del tratto cervicale dal punto di vista anatomico e fisiologico. L’entità delle lesioni, poi, è direttamente proporzionale all’intensità e alla violenza dell’impatto.

In genere i sintomi più diffusi sono:

  • dolore cervicale
  • ronzii alle orecchie
  • rigidità dei muscoli del dorso e del collo
  • mal di testa
  • limitazioni nei movimenti

Nei casi più gravi si possono manifestare anche parestesie (formicolii), brachialgie, sciatalgie,  erniazioni discali e fratture vertebrali.

 La terapia neurale: l’alternativa al collare ortopedico

Nei casi di colpo di frusta con sintomi non particolarmente gravi è possibile evitare l’uso del collare ortopedico, da molti ritenuto fastidioso da indossare, e sostituirlo con alcune sedute di neuralterapia. La terapia neurale , infatti, aiuta a “sbloccare” il collo come testimonia Laura in questo video.

La neuralterapia consiste in iniezioni (con aghi finissimi e praticamente indolori) di anestetico locale in punti specifici, con l’obiettivo di promuovere la riorganizzazione funzionale.  Il meccanismo d’azione si basa sul fatto che l’anestetico iniettato, in realtà, non anestetizza nulla ma si scinde in 2 componenti: il Paba o Vit B10, che ripolarizza le cellule, e il Deae (contenuto naturalmente nel nostro cervello) che ripristina subito il microcircolo. Dunque è possibile eliminare sia il sintomo che la patologia.