Silvoterapia: andiamo a fare un bagno di bosco!

 Immergersi nel verde, rigenerare corpo e mente: il forest bathing è un modo efficace per rilassarsi, riconnettersi con se stessi e ristabilire un contatto con la natura

 Le origini di questa “terapia”, sono legate alle antiche pratiche e credenze che rintracciavano nei luoghi boschivi, forze ed energie con le quali l’uomo entrava in relazione. Oggi sappiamo che le essenze dalle piante procurano stati di benessere psicofisico

La parola silvoterapia (forest bathing in inglese) deriva dal latino e più in particolare dal termine “silva”, che significa bosco, e si basa sul concetto che la prossimità fisica ed il contatto con gli alberi sia un vero e proprio toccasana per il nostro organismo, grazie all’energia trasmessa dalle piante che generano molteplici effetti benefici.

Ne parlava già Jean Jaques Rousseau (nel 1700) nel suo ultimo libro “Le fantasticherie del passeggiatore solitario” affermando quanto ci giovi passeggiare nella natura. Il contatto con il mondo naturale agisce sul corpo e sul cervello migliorando il nostro stato fisico e psicologico.

Purtroppo più della metà della popolazione mondiale vive in città e questo aggrava i problemi.

Robert Pyle, ecologista statunitense, parla di “estinzione dell’esperienza di natura”. Ovvero, relazionarci con l’ambiente naturale porta diversi benefici: abbassamento del ritmo cardiaco, della pressione sanguigna e del tasso di cortisolo nella saliva. Attenua anche la depressione, migliora l’autostima ed accresce il senso di felicità. La natura favorisce le funzioni cognitive come apprendimento e concentrazione.

Ruth Atchley, dell’Università del Kansas, nel 2012 ha documentato un accrescimento del 50% della creatività dei soggetti esaminati dopo quattro giorni di camminate nei parchi americani. Mentre Quing Lee nel 2006, della scuola di medicina di Tokyo, ha scoperto che i fitoncidi (oli essenziali emessi dagli alberi per difendersi da parassiti ed insetti nocivi) favoriscono l’attività della cellule “NK” (natural killer) che nell’uomo localizzano ed uccidono le cellule infettate dai virus.

Altri studi recenti (Yoshifumi Myiazaki nel 2008, Jesper Alvarsson nel 2010 e Eleanor Ratcliffe nel 2013) hanno documentato la sensazione di comfort e di rilassamento dopo aver guardato una serie di fotografie di boschi per solo un minuto e mezzo e la velocità con cui si trova la calma dopo un compito stressante ascoltando suoni della natura o il cinguettio degli uccelli.

Il toccare legno grezzo induce un abbassamento della pressione sanguigna, abbracciare gli alberi fa bene!

Abbracciare un albero per sentirsi meglio è il consiglio base della silvoterapia, ma anche semplicemente sedercisi affianco, appoggiando la schiena sul tronco e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare, mentre la mano sinistra andrà a contatto diretto con l’albero, è un buon modo per stabilire un contatto con la natura.

In molti paesi anglosassoni, in estremo oriente e, in tempi più recenti, anche in area scandinava, sono stati effettuati studi sulla correlazione tra la vicinanza agli spazi verdi e la salute umana.

Il rischio di sviluppare una malattia mentale nell’adolescenza e nell’età adulta

decresce in proporzione al tempo che abbiamo passato circondati dalla vegetazione tra la nascita ed i dieci anni di vita. Questo è quanto afferma Kristine Engemann, ricercatrice danese dell’Università di Aarhus, dopo aver condotto uno studio su oltre novecentomila persone. Il rischio di malattia mentale aumenta del 55% in chi ha vissuto con meno verde intorno.

Mentre nel 2011 Florian Lederbogen, della facoltà di medicina di Mannheim in

Germania, tramite la risonanza magnetica ha osservato il livello di connessione fra la corteccia cingolata anteriore perigenuale e l’amigdala che è implicata nelle emozioni negative. Nelle persone cresciute in città queste due aree sono meno connesse, quindi più esposte a pensieri negativi e depressione.

Jordi Sunyer, dell’Istituto per la salute globale di Barcellona, ha esaminato un

campione di 2.900 bambini fra i 7 e 10 anni. Nel 2014 ha concluso che chi trascorre più tempo a contatto con la natura ha meno problemi di concentrazione e meno disturbi specifici dell’attenzione. Migliora anche la memoria di lavoro.

Quelli sopra elencati sono solo alcuni degli studi effettuati sui benefici della vita a contatto con la natura.  Clicca e scarica il documento con l’intera bibliografia sulle ricerche universitarie.

In pratica siamo legati all’ambiente in tutti i sensi, fisicamente, geneticamente e culturalmente

Il soggiorno in luoghi boschivi è raccomandato in modo particolare a chi soffre di asma bronchiale, bronchite, ipertensione arteriosa, ansia e insonnia. Riconosciuta come metodo scientifico solo nel 1927, la silvoterapia viene indicata sia per le persone sane, come prevenzione delle malattie, sia come aiuto e supporto nella guarigione.

Immergersi nella natura, camminare tra gli alberi, respirare l’aria dei boschi è considerato un rimedio davvero benefico, perché attiva la circolazione sanguigna, aumenta il numero di globuli rossi, facilita la respirazione, favorisce il sonno e contribuisce a ritardare l’invecchiamento. L’aria dei boschi contiene notevoli quantità di ioni negativi di ossigeno, che aiutano a stimolare e armonizzare i processi vitali e la sfera psichica e emozionale.

Momento ideale per il forest bathing è l’estate, quando molte latifoglie, come i faggi e le betulle, si trovano al massimo del loro sviluppo. Anche le essenze delle conifere, come pini e abeti, apportano benefici balsamici, soprattutto al sistema respiratorio.

Questa estate, poi, dopo lo stress e la tensione accumulati negli ultimi mesi a causa del Covid-19, questa pratica risulta più che mai benefica e consigliata. Non c’è altro da fare, dunque, che armarsi di zainetto, scarpe comode e borraccia e partire alla ricerca di un albero da abbracciare.