Porti già gli occhiali, non hai riscontrato un’ulteriore riduzione del visus, eppure continui a non vederci bene? Forse il tuo non è un problema di vista, ma di scorretta visione che può generare fatica e spossatezza.

Un’alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura: esiste, infatti, una relazione monodirezionale tra funzione visiva e postura.

L’occhio invia al cervello informazioni dall’ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale, l’informazione sensoriale visiva si combina con altre provenienti dall’orecchio (più precisamente dal vestibolo), dai piedi e da altre informazioni propriocettive (pelle ad esempio).

Il nostro corpo, quando guardiamo l’orizzonte, cerca di mantenere allineata la linea visiva, ovvero l’asse tra i nostri occhi, facendola coincidere con l’orizzonte. Se un occhio vede meno o se la lente che indossiamo non ha la corretta centratura, tenderemo ad avvicinarci all’oggetto o a spostarci per vedere correttamente e ritrovare l’equilibrio, con conseguenti rotazioni, inclinazioni, o flesso-estensioni del capo che possono generare i famosi “dolori cervicali “.

La connessione tra alterazioni visive e problemi posturali

I muscoli oculari fanno parte del sistema propriocettivo posturaleed ogni modifica della loro tensione si ripercuote sul nostro corpo con conseguenti adattamenti al fine di avere una visione coordinata: rotazioni-inclinazioni automatiche di natura compensatoria che determinano una postura scorretta. A lungo andare questo “adattamento” può causare dei problemi posturali con alterazioni non solo della testa ma anche della colonna vertebrale (scoliosi) e dei piedi, i quali compensano modificando l’appoggio ed innescando un circolo vizioso che porta a un progressivo peggioramento.

Allo stesso modo alterazioni posturali propriocettive podaliche o dell’apparato stomatognatico (i denti ma soprattutto la lingua e la sua postura), possono essere, a loro volta, coinvolte nei problemi visivi. Un problema posturale, infatti, può determinare uno spostamento del capo e, se  il sistema nervoso non è in grado di compensare, piano piano portare ad un’alterazione dell’orizzonte visivo con una modifica del grado e del tipo di visione degli occhi.

Dalla diagnosi alla cura: valutazione posturale e lenti prismatiche

Appurato con il proprio medico oculista specialista la non sussistenza di altre problematiche oculari, è indispensabile verificare se la difficoltà di visione sia connessa alla postura e in quale grado. Ma come? Sottoponendosi ad una valutazione della percezione visiva.

Il Dr. Perissinotto prima, nello studio di Treviso, e l’ Optometrista Comportamentale poi, nel suo ambulatorio, eseguiranno un attento ed approfondito controllo visuo-posturale, prendendo atto dei precedenti referti e dando indicazioni per la realizzazione di  lenti prismatiche su misura.

Questi prismi, diversi da paziente a paziente, non interferiscono sulla vista, ma lavorano unicamente sui muscoli oculari non solo riallineandoli, ma anche facendoli lavorare nella migliore sincronia possibile, con l’obiettivo, quasi sempre immediato, di un ritorno ad una visione corretta.

Non c’è tempo da perdere, torna a vedere e a stare bene.  Fissa un appuntamento per capire se puoi risolvere il tuo problema tramite prismi percettivi attivi ed una serie esercizi posturali e propriocettivi.